Storico, intellettuale, politico, Pietro Scoppola (1926-2007) è stato una delle massime figure del cattolicesimo democratico italiano. Alcuni suoi libri, come "La proposta politica di De Gasperi" e "La repubblica dei partiti", hanno costituito pietre miliari nella storiografìa sull'Italia repubblicana. Agostino Giovagnoli compie la prima analisi complessiva dell'opera di Scoppola, di cui è stato allievo. Ripercorrendo la sua formazione intellettuale e spirituale, rileggendo i suoi interventi pubblici e la sua ricerca storica, Giovagnoli individua l'asse della riflessione scoppoliana nel tema della convivenza di Stato e Chiesa dopo la grande frattura fra società civile e religiosa rappresentata dalla Rivoluzione francese e sottolinea come sia nel suo lavoro di storico del movimento cattolico, sia nel suo impegno civile e politico il punto cruciale per Scoppola sia stato il rapporto fra Chiesa e democrazia.
In questo libro il caso Moro, uno degli eventi più traumatici nella storia dell'Italia repubblicana, è ricostruito secondo una prospettiva nuova che lo considera non tanto un fatto criminale da indagare in maniera poliziesca, ma una "tragedia" morale e politica. Fondandosi su un'ampia messe di testimonianze e materiali inediti, Giovagnoli racconta come governo e partiti, stampa e opinione pubblica affrontarono i dilemmi non solo politici del caso: le alternative della trattativa e della fermezza, l'atteggiamento verso le Brigate rosse, la ricerca di possibili mediazioni, il ruolo della Chiesa. In questa luce, il caso Moro è ricollocato nel più largo quadro dell'evoluzione politica italiana, dove segna il punto di massimo avvicinamento del Pci alla De e alle istituzioni, oltreché il principio della fine per la stagione del terrorismo.